Presentazione Station2Station

Presentazione Station2Station
21:00 to 23:00 - 07/10/2022
Mulino ad Arte, Via Riva Po 9 - Piossasco

Appuntamenti della giornata - Mulino ad Arte (Piossasco):
Ore 21:00 - La parte che Avanza
Svalbard, la terra dove nessuno muore

A seguire - Sopravvissuti all'homo sapiens
Filmato a tematica ambientale

Biglietto: € 2

Svalbard, la terra dove nessuno muore

L’Arcipelago delle Svalbard, a 1300 km di distanza dal Polo Nord, è il luogo dove la popolazione di orsi sorpassa quella umana, dove sementi da tutto il mondo sono conservate sotto il permafrost, dove convivono cittadini di oltre 43 diverse nazionalità, dove non ci sono eserciti, dove nessuno nasce e dove nessuno può essere sepolto.

All’interno dello spettacolo SVALBARD, l’azione teatrale è direttamente connessa al cortometraggioL’attrice dà voce a se stessa e al suo marito visibile nel video, l’Ingegnere che ha abbandonato lei, compagna di una vita, così come la propria carriera e tutte le abitudini della vita ordinaria. Sensibile alle modificazioni climatiche, decide di applicare le sue conoscenze a un’impresa apparentemente impossibile. Alle Svalbard vaga nella spettacolare cornice del paesaggio polare: crea percorsi e indica punti secondo un suo personale disegno, altrettanto preciso quanto indecifrabile.

 

Sopravvissuti all'homo sapiens

I registi Paolo Rossi e Nicola Rebora, dopo la realizzazione del documentario dedicato al gatto selvatico (Gatto Sarvaego, presentato anche su queste pagine nel 2021), ritornano tra le montagne dell’Appennino Ligure per filmare gli animali selvatici che lo abitano. I protagonisti, questa volta, sono quelle specie che sono state in grado di resistere all’espansione umana nei decenni scorsi.

Anche se oggi sono spopolati, infatti, fino agli anni ’50 del Novecento i monti dell’entroterra ligure erano densamente abitati: si tagliavano i boschi, si creavano pascoli, venivano cacciati gli animali selvatici per vendere le loro pelli. Linci, lupi e cervi furono sterminati, mentre altre creature come volpi, mustelidi e gatti selvatici riuscirono in qualche modo a sopravvivere.

Ed è proprio il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) uno dei protagonisti del documentario, grazie a una scena del tutto inedita: una mamma e i suoi due piccoli intenti a giocare, incorniciati dal canto dei ghiri e dalla tenue luce di tante lucciole. Si tratta delle prime immagini in assoluto a testimonianza dell’avvenuta riproduzione del felino sull’Appennino Ligure. L’identificazione della specie è stata confermata dall’esperto Stefano Anile della Southern Illinois University.

Il film si è aggiudicato il premio Best Beast – Per la visione incontaminata senza interferenze umane della fauna selvatica al Festival internazionale di cinema rurale Corto e Fieno 2021.
Il cortometraggio è stato realizzato grazie a uno sponsor principale, ALMO NATURE – Fondazione Capellino e alle donazioni di privati, raccolte attraverso un crowdfunding dedicato su Produzioni dal Basso.